Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Il Pulci e le trote del Mugello

Luigi Pulci (1432 – 1484) fu poeta fiorentino, per molti anni alla corte di Lorenzo de’ Medici. Scrisse la Beca di Dicomano, controcanto della Nencia da Barberino, poema in versi dello stesso Lorenzo. Era un frequentatore del Mugello; sia perché il Castello di Cafaggiolo era la residenza di campagna dove il Medici trascorreva molto tempo tra cacce e banchetti, attorniato dalla sua cerchia di amici, poeti e letterati, sia perché la madre, nobile fiorentina decaduta, aveva dei possedimenti in Mugello, tra i quali un podere alla Cavallina. Sembra che il Pulci fosse un buongustaio e apprezzasse la cucina e i prodotti del Mugello. Almeno così risulta dalle sue lettere. Conosceva i tortelli (non quelli di patate che arrivarono dopo), sapeva a chi rivolgersi per avere una lepre o altra cacciagione, dava indicazioni sui mercati del Mugello e su quali prelibatezze vi si poteva trovare. Tra queste anche le trote dei torrenti della montagna tra Prato e Barberino. Scriveva, probabilmente proprio a Lorenzo de’ Medici: “Io ti vo a ricordare che lunedì è la festa a Vernia, ché Andrea di Gualterotto mi disse alla fiera che, se volessi passare il monte, serbava a tua istanza un pelago dove saranno cinquanta trote belle. Se tu farai pensiero di andarvi, haremo un poco di spasso.”<br /> (P.M.)

Partiamo dal concetto che un’intolleranza alimentare è una reazione inclemente dell’organismo verso determinati cibi. C’è da evidenziare subito una differenza su quanto avviene nelle allergie alimentari, perché la reazione dell’intolleranza non dipende da una qualche tipo di attivazione anomala del sistema immunitario con i suoi anticorpi.......

Le animelle sono delle frattaglie, delle ghiandole salivari che sono presenti in bovini e ovini giovani e che poi tendono a scomparire con l’arrivo dell’età adulta. Hanno un contenuto nutrizionale molto elevato, che si accompagna però anche a un notevole tasso di colesterolo. Consistenza morbida e......

La bistecca alla fiorentina nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità. E’ il sindaco di Firenze Dario Nardella ad aver lanciato la proposta, che sta raccogliendo consensi e adesioni. A sostenere l’iniziativa del primo cittadino fiorentino è anche l’assessore all’Agricoltura dell’Unione dei Comuni del Mugello Federico Ignesti......

Nella vecchia calza della Befana fino agli anni 60 e 70, padroneggiava la frutta, dalle arance ai mandarini. Ma anche un sacchetto di cenere per perdonare coloro che avevano compiuto delle cattive azioni o più semplicemente, qualche marachella infantile. E poi un balocco, una bambolina......

Chianti Rufina Selvapiana DOCG 2020, € 23 Uvaggio: Sangiovese 95%, Malvasia nera 5%. Percentuale di alcol: 13,5%. Dove nasce… A Rufina, presso la Fattoria Selvapiana, situata a Nord-Est di Firenze alle pendici degli ultimi contrafforti dell’Appennino. La vicinanza a quest’ultimi influenza profondamente il microclima dell’area......

  Cosa fare se avanziamo il brodo di gallina? In frigorifero, all’interno di un recipiente di vetro con coperchio. Dura fino a 4 giorni senza problemi. Il metodo migliore però è congelarlo: dividiamolo in porzioni, mettiamolo in vaschette con coperchio e teniamolo in freezer fino......

Cuocere le caldarroste, aggiungere zucchero di canna e alcool puro. Un consiglio: aggiungere anche un pezzettino di buccia d’arancia. Poi, aggiungere del liquore Rum o Cointreau. All’Osteria del Galletto di Borgo San Lorenzo prepariamo le bruciate briache al tavolo, bella e avvolgente la fiamma che......

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Ecco la ricetta tradizionale del brodo di cappone per 4-6 persone per circa 3 litri di brodo di cappone. Ingredienti: una coscia di cappone con sovra coscia, circa 400-500g, due ossa da brodo, cipolla gialla, 1 piccolina, costa tenera di sedano con le foglie, una......