L’ultimo dell’anno si avvicina Lenticchie e cotechino: binomio squisito e fortunato

Stanno per arricchire le nostre tavole, e per la speranza di molti di noi, anche le nostre tasche. Le lenticchie e il cotechino si possono considerare una delle usanze più antiche della nostra tradizione. Ancora oggi si usa dire “Mangia le lenticchie che portano fortuna”, oppure “Se avessi avuto un euro per ogni lenticchia mangiata a quest’ora sarei ricco”. Il cenone di Capodanno si avvicina e tradizione vuole che nel menù non possa mancare un binomio così squisito, il cotechino con le lenticchie. Un piatto tipico da consumare una volta scattata la mezzanotte, e dopo aver finito già tutte le portate del cenone. Secondo la tradizione, il cotechino con le lenticchie è sinonimo di buon augurio e prosperità per l’arrivo del nuovo anno. LA STORIA I nostri avi consideravano la lenticchia come un vero e proprio investimento per i mesi a venire, e oltre a cibarsene, si usava anche regalarne un sacchetto a parenti ed amici, con la speranza che il tutto si trasformasse in delle monete. Per quanto riguarda il cotechino, o zampone, la prima testimonianza risale al periodo medioevale, e precisamente al 1511. La storia narra che Pico della Mirandola, filosofo ed umanista, consigliò ai mirandolesi, assediati dalle truppe del Papa, di macellare i maiali rimasti nelle stalle, mettendo la carne, per conservarla, all’interno della cotenna dei suini e delle zampe, con annesse delle spezie. Il cuoco del celebre Pico ordinò di stipare le zampe dei maiali riempite con la loro carne più magra, per poterla cuocere anche a distanza di tempo. Storia o leggenda poco importa: era stato inventato un nuovo modo di far durare più a lungo le carni macellate. È poi il poeta modenese Tigrinto Bistonio che nell’opera “Elogio del porco” (1761) celebra il tipico insaccato. Un prodotto la cui importanza oltrepassa l’alimento e diventa simbolo. Di abbondanza, felicità, salute. Il cotechino, come il suo parente zampone, è sinonimo della festa, del calore della casa, della famiglia riunita per le grandi occasioni, piatto che lo storico Corrado Barberis, definisce a “forte socialità gastronomica”. Ma perché c’è questa tradizione a Capodanno? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro di migliaia di anni nel tempo, e precisamente al periodo dei Romani. Sono stati loro, stando a quanto si legge sui libri di storia, ad aver introdotto per la prima volta il rito della lenticchia dopo la mezzanotte del 31 dicembre.