Moto itinerari – Il Passo della Futa

Passo della Futa è un valico dell’Appennino tosco-emiliano, altitudine 903 m s.l.m., in provincia di Firenze, nel comune di Firenzuola

È attraversato dalla strada statale 65 della Futa nei pressi dell’incrocio, pochi metri a nord del valico, con la strada provinciale 116 di Cornacchiaia per Firenzuola. Separa la vallata del Mugello dalla vallata del fiume Santerno e l’Appennino tosco-emiliano dall’Appennino tosco-romagnolo[1]. Il passo della Raticosa si trova a pochi chilometri di distanza ed è anch’esso nel comune di Firenzuola.

Nell’antichità e nell’Alto Medioevo fu l’unico punto di accesso alle valli del Santerno e del Senio per le provenienze dalla Toscana. Dal 1361 fu affiancato, nei collegamenti tra Toscana e Romagna, dal Passo del Giogo.[2] Nel 1759 fu ultimata la Strada della Futa (Firenze-Bologna)[3]: da allora il passo è ridiventato uno tra i più frequentati per l’attraversamento dell’Appennino.

Durante la seconda guerra mondiale fu difeso da alcune delle principali opere fortificate predisposte nel sistema difensivo tedesco denominato Linea Gotica. Tali postazioni furono abbandonate dopo lo sfondamento alleato avvenuto sull’adiacente passo del Giogo di Scarperia nel settembre 1944. Dagli anni cinquanta è sede di un importante cimitero di guerra tedesco.

Dopo l’apertura del tratto appenninico dell’autostrada del Sole, avvenuta il 3 dicembre 1960, viene prevalentemente utilizzato dagli abitanti dei paesi vicini per i loro spostamenti nella zona, e dai motociclisti.

Il periodo migliore per organizzare un viaggio in moto e raggiungere il Passo della Futa è sicuramente quello che va dalla primavera all’estate, questo principalmente perché in inverno non sono da escludere abbondanti nevicate e forti raffiche di vento.

Sono diversi gli itinerari che si possono fare per raggiungere il Passo della Futa. Per chi arriva da Bologna la prima tappa è prendere la via Emilia, in direzione Imola. Subito dopo aver superato il ponte sul torrente Idice si imbocca la Strada Provinciale 7, seguendo le indicazioni per il paese di Monterenzio.

Arrivati al paese è il momento di lasciarsi alle spalle il tranquillo rettilineo della provinciale per iniziare ad affrontare le tante curve, alcune un po’ impegnative, che portano fino al Passo della Raticosa, altro bellissimo passo della zona appenninica che vale una sosta per ammirare il paesaggio circostante.

Il Passo della Raticosa è il punto d’ingresso nel territorio toscano dall’Emilia e anche quello in cui inizia la rapida discesa lungo la Strada Regionale 65.

Il tratto finale che porta al Passo della Futa è caratterizzato da un’ultima salita, tutta curve, che sa regalare vere emozioni agli appassionati della moto, prima di godere del meritato riposo arrivati in vetta.

Il percorso fiorentino del Passo della Futa

Chi parte da Firenze, invece, può imboccare subito la panoramica Strada Regionale 65 in direzione Barberino del Mugello. Dopo aver passato gli abitati di Pian di Mugnone e Novoli, la strada arriva fino ad un bacino artificiale, il Lago di Bilancino, creato per evitare la piena del fiume Arno.

Durante la stagione estiva la riva di questo piccolo lago, situato a 252 metri sul livello del mare, è balneabile e merita una sosta ristoratrice. Risaliti in moto è il momento di affrontare la salita, dal paese di Montecarelli si arriva a Santa Lucia, dove una lapide ricorda che lì nel 1849 fu ospitato Garibaldi in fuga da Roma braccato dai gendarmi pontifici ai quali sfuggì grazie all’aiuto di alcuni abitanti del luogo.

Ancora un bel po’ di curve ed ecco apparire la vetta del Passo della Futa, dove è possibile riposare e rifocillarsi, dopo i quasi 120 chilometri percorsi.

Da Firenzuola, infine, il percorso è molto più breve rispetto ai precedenti e anche ben segnalato. Distante appena 12 chilometri circa, infatti, il Passo della Futa si può facilmente raggiungere grazie alla Strada Provinciale 116, passando per le frazioni di Cornacchiaia e Castro San Martino. Proprio a Cornacchiaia è possibile fare una breve deviazione per visitare un’antica Pieve situata lungo il tragitto che un tempo conduceva al Passo dell’Osteria Bruciata, un altro sentiero storico legato ad una leggenda piuttosto macabra, che racconta di un oste che uccideva e derubava i suoi malcapitati viandanti, ma oggi completamente abbandonato.

Proseguendo sulla Strada Provinciale 116 e superato anche il piccolo nucleo abitato di Castro San Martino, inizia la salita che in poco tempo raggiunge il Passo della Futa.