
03 Ott Mugello – Il frutto simbolo: la castagna
Nella prima decade di ottobre di solito la raccolta delle castagne entra nel vivo. Però a causa del caldo record della passata estate la raccolta potrebbe subire uno slittamento. Le temperature alte hanno provocato un po’ di sofferenza alle piante. Per via del forte caldo, i ricci rallentano il loro sviluppo e cadono più tardi. Può darsi che si possano fare tre castagne per riccio, o ce ne saranno soltanto due. Comunque il periodo di raccolta delle castagne coincide con il sopraggiungere dell’autunno. Le castagne cotte sulla padella sul fuoco a legna o a gas. Poi inizia il divertimento a sbucciarle. Il frutto simbolo del Mugello, in particolar modo dell’Alto Mugello, preannuncia anche l’avvicinarsi del freddo. Il “Marron Buono”, una delle varietà di castagno più apprezzate non solo in questo territorio ma a livello nazionale ed internazionale. Il Marron Buono è amato per la dolcezza dei suoi frutti, infatti può essere anche impiegato nella realizzazione di torte e castagnacci. Ma dove si possono trovare le castagne? Nei boschi, oppure nei castagneti di collina. È importante controllare se il terreno in cui si vuole svolgere la raccolta sia un suolo pubblico o privato. Nella maggior parte dei casi, i castagneti sono contrassegnati da dei cartelli che delimitano gli spazi e segnalano se è possibile effettuare la raccolta oppure no. È consigliabile vestirsi con pantaloni e calzettoni lunghi. Attenzione alle zecche che possono nascondersi nei terreni pieni di erbe alte e felci. Dopo aver raccolto le castagne e si fa ritorno a casa, è preferibile fare un controllo accurato per notare eventuali punture di zecche pelle. Per consentire la giusta traspirazione delle castagne, per la raccolta bisogna munirsi di un cestino di vimini. Le castagne, una volta mature, cadono a terra. Quelle ammaccate o forate non vanno raccolte. A volte si possono trovare ancora avvolte nel loro riccio (o guscio esterno), ma il più delle volte si trovano con il loro classico guscio liscio e marrone. Quelle a terra avvolte nel loro guscio spinoso, è bene toglierlo. Indossando i guanti serve spaccare il guscio applicando una leggera pressione con le mani. Andranno spazzolate per liberarle della terra. Se non le consumate subito non bisogna lavarle, per non farle marcire prematuramente. Se invece le cucinerete in breve tempo, si possono mettere le castagne dentro delle bacinelle, a mollo in acqua. Le castagne sane e buone restano sul fondo della bacinella mentre quelle vuote o marce saranno più leggere e verranno a galla. Le castagne crude si possono conservare per circa due settimane nelle proprie cucine.