Coniglio o Conigliolo?

Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono

Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono. Ma che modo di parlare è quello dei nipoti di Dante? Conigliolo è uno strafalcione, non esiste si dice coniglio. Verrebbe voglia di rispondere “Conigli o coniglioli l’è sempre ciccia bona!”. Ma non ce n’è bisogno perché non solo non cambia la sostanza, ma anche la forma è corretta.  Ce lo dicono e lo certificano i linguisti della Crusca e i migliori dizionari italiani, pur aggiungendo che si tratta di termine familiare e dialettale.

Si legge sul sito dell’Accademia della Crusca

Conìgliolo
AA ] animali domestici parlato spontaneo

conìgliolo sost. maschile

coniglio

SC SF RI

Ecco, si dice vivagno, e a Firenze credo si dica: vivàgnolo. Come il conìgliolo. Infatti io ho sempre detto i’ vivàgnolo.

La stanza ’ndó tengano ’ coniglioli. Si chiama conigliolaia ’nche noi. // Sì, l’ho sentito, ma non è che… praticamente… avessi dato importante significato di gabbiolo o di gabbione, perché… Perché ni’ gabbione ci posson stare tutti i coniglioli, ’nsieme, mentre nella gabbiòla ci sta quella solamente in istato ’nteressante, perché semnò gli mangiano ’ bambini. Una vòrta partorito bisogna stia separata da i’ maschio e dagl’altri, ecco. Si leva e si mette nella gabbiòla. // Un’attra erba che addopra(v)ano, che mettéano ’nsieme all’erba medica pe dàlla a coniglioli. Si chiamava bolognino. (R.: si poteva anche dire codignoli?) I cunìglioli, li chiama(v)an anche cuniglioli, sì: Pigl’un cunigliolo!

Un pellaio, poi c’eran anche, come li chiamavano quelli che gl’andavano a accattà le pelli de’ coniglioli nelle case de’ contadini? I… c’aveano un nome buffissimo, un me lo ricordo! Potea èsse anche quello, i’ pellaio!

L’autorevole  dizionario Treccani riporta

conìgliolo s. m. (f. –a). – Variante fam. tosc. di coniglio. ◆ Dim. conigliolino.

Per il dizionario etimologico sono due forme sinonime e ugualmente corrette

Strudel di coniglio  

Il Conigliolo o coniglio in Toscana si cucina in mille modi e con mille aromi. E’ una carne delicata che si abbina bene con altri sapori; dalla pancetta ai carciofi, dai marroni ai pinoli, dalle olive al pomodoro. Alessandro Sordi, per tanti anni chef dell’Osteria del Galletto di Borgo, lo propone arrotolato, farcito con pancetta e pinoli.

Dosi per 6 persone

Un coniglio intero disossato

100 gr. pancetta a fette

100 gr. di mele a pezzetti

30 gr. uvetta ammollata

30 gr. pinoli sgusciati

Carote, sedano, cipolla

un bicchiere di vino bianco

olio extravergine di oliva

zucchero

Preparazione

Stendete il coniglio disossato sul piano di lavoro; battete leggermente la carne e sistemateci sopra le fettine di pancetta,

Sminuzzate finemente gli odori (Carote, sedano, cipolla), unite al trito un’abbondante presa di sale, e cospargete il condimento sulla polpa.

A parte cuocete le mele tagliate a cubetti con burro, zucchero, pinoli e uvetta fino a far caramellare il composto.

Arrotolate il coniglio ben stretto con tutti gli altri ingredienti , sigillando l’involucro con dello spago, a mo’ di arrosto.  Asciugatelo in teglia, aggiungendo il trito di sedano, carote e cipolla

Mettete in forno a 220 gradi per circa 30 minuti, bagnando col vino bianco.  Sfornate e lasciate riposare la carne per almeno 15’.

Aggiungete il composto sul coniglio prima di servire

Tempo di preparazione e cottura: poco più di un’ora

Coniglio o Conigliolo?

Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono

 Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono. Ma che modo di parlare è quello dei nipoti di Dante? Conigliolo è uno strafalcione, non esiste si dice coniglio. Verrebbe voglia di rispondere “Conigli o coniglioli l’è sempre ciccia bona!”. Ma non ce n’è bisogno perché non solo non cambia la sostanza, ma anche la forma è corretta.  Ce lo dicono e lo certificano i linguisti della Crusca e i migliori dizionari italiani, pur aggiungendo che si tratta di termine familiare e dialettale.

 

Si legge sul sito dell’Accademia della Crusca

Conìgliolo
AA ] animali domestici
parlato spontaneo

conìgliolo
sost. maschile

coniglio

SC SF RI

Ecco, si dice vivagno, e a Firenze credo si dica: vivàgnolo. Come il conìgliolo. Infatti io ho sempre detto i’ vivàgnolo.

La stanza ’ndó tengano ’ coniglioli. Si chiama conigliolaia ’nche noi. // Sì, l’ho sentito, ma non è che… praticamente… avessi dato importante significato di gabbiolo o di gabbione, perché… Perché ni’ gabbione ci posson stare tutti i coniglioli, ’nsieme, mentre nella gabbiòla ci sta quella solamente in istato ’nteressante, perché semnò gli mangiano ’ bambini. Una vòrta partorito bisogna stia separata da i’ maschio e dagl’altri, ecco. Si leva e si mette nella gabbiòla. // Un’attra erba che addopra(v)ano, che mettéano ’nsieme all’erba medica pe dàlla a coniglioli. Si chiamava bolognino. (R.: si poteva anche dire codignoli?) I cunìglioli, li chiama(v)an anche cuniglioli, sì: Pigl’un cunigliolo!

Un pellaio, poi c’eran anche, come li chiamavano quelli che gl’andavano a accattà le pelli de’ coniglioli nelle case de’ contadini? I… c’aveano un nome buffissimo, un me lo ricordo! Potea èsse anche quello, i’ pellaio!

L’autorevole  dizionario Treccani riporta

conìgliolo s. m. (f. –a). – Variante fam. tosc. di coniglio. ◆ Dim. conigliolino.

Per il dizionario etimologico sono due forme sinonime e ugualmente corrette

 

Strudel di coniglio  

Il Conigliolo o coniglio in Toscana si cucina in mille modi e con mille aromi. E’ una carne delicata che si abbina bene con altri sapori; dalla pancetta ai carciofi, dai marroni ai pinoli, dalle olive al pomodoro. Alessandro Sordi, per tanti anni chef dell’Osteria del Galletto di Borgo, lo propone arrotolato, farcito con pancetta e pinoli.

Dosi per 6 persone

Un coniglio intero disossato

100 gr. pancetta a fette

100 gr. di mele a pezzetti

30 gr. uvetta ammollata

30 gr. pinoli sgusciati

Carote, sedano, cipolla

un bicchiere di vino bianco

olio extravergine di oliva

zucchero

Preparazione

Stendete il coniglio disossato sul piano di lavoro; battete leggermente la carne e sistemateci sopra le fettine di pancetta,

Sminuzzate finemente gli odori (Carote, sedano, cipolla), unite al trito un’abbondante presa di sale, e cospargete il condimento sulla polpa.

A parte cuocete le mele tagliate a cubetti con burro, zucchero, pinoli e uvetta fino a far caramellare il composto.

Arrotolate il coniglio ben stretto con tutti gli altri ingredienti , sigillando l’involucro con dello spago, a mo’ di arrosto.  Asciugatelo in teglia, aggiungendo il trito di sedano, carote e cipolla

Mettete

Coniglio o Conigliolo?

Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono

 Quando i non toscani ci sentono parlare di coniglioli o non capiscono o inorridiscono. Ma che modo di parlare è quello dei nipoti di Dante? Conigliolo è uno strafalcione, non esiste si dice coniglio. Verrebbe voglia di rispondere “Conigli o coniglioli l’è sempre ciccia bona!”. Ma non ce n’è bisogno perché non solo non cambia la sostanza, ma anche la forma è corretta.  Ce lo dicono e lo certificano i linguisti della Crusca e i migliori dizionari italiani, pur aggiungendo che si tratta di termine familiare e dialettale.

 

Si legge sul sito dell’Accademia della Crusca

Conìgliolo
AA ] animali domestici
parlato spontaneo

conìgliolo
sost. maschile

coniglio

SC SF RI

Ecco, si dice vivagno, e a Firenze credo si dica: vivàgnolo. Come il conìgliolo. Infatti io ho sempre detto i’ vivàgnolo.

La stanza ’ndó tengano ’ coniglioli. Si chiama conigliolaia ’nche noi. // Sì, l’ho sentito, ma non è che… praticamente… avessi dato importante significato di gabbiolo o di gabbione, perché… Perché ni’ gabbione ci posson stare tutti i coniglioli, ’nsieme, mentre nella gabbiòla ci sta quella solamente in istato ’nteressante, perché semnò gli mangiano ’ bambini. Una vòrta partorito bisogna stia separata da i’ maschio e dagl’altri, ecco. Si leva e si mette nella gabbiòla. // Un’attra erba che addopra(v)ano, che mettéano ’nsieme all’erba medica pe dàlla a coniglioli. Si chiamava bolognino. (R.: si poteva anche dire codignoli?) I cunìglioli, li chiama(v)an anche cuniglioli, sì: Pigl’un cunigliolo!

Un pellaio, poi c’eran anche, come li chiamavano quelli che gl’andavano a accattà le pelli de’ coniglioli nelle case de’ contadini? I… c’aveano un nome buffissimo, un me lo ricordo! Potea èsse anche quello, i’ pellaio!

L’autorevole  dizionario Treccani riporta

conìgliolo s. m. (f. –a). – Variante fam. tosc. di coniglio. ◆ Dim. conigliolino.

Per il dizionario etimologico sono due forme sinonime e ugualmente corrette

 

Strudel di coniglio  

Il Conigliolo o coniglio in Toscana si cucina in mille modi e con mille aromi. E’ una carne delicata che si abbina bene con altri sapori; dalla pancetta ai carciofi, dai marroni ai pinoli, dalle olive al pomodoro. Alessandro Sordi, per tanti anni chef dell’Osteria del Galletto di Borgo, lo propone arrotolato, farcito con pancetta e pinoli.

Dosi per 6 persone

Un coniglio intero disossato

100 gr. pancetta a fette

100 gr. di mele a pezzetti

30 gr. uvetta ammollata

30 gr. pinoli sgusciati

Carote, sedano, cipolla

un bicchiere di vino bianco

olio extravergine di oliva

zucchero

Preparazione

Stendete il coniglio disossato sul piano di lavoro; battete leggermente la carne e sistemateci sopra le fettine di pancetta,

Sminuzzate finemente gli odori (Carote, sedano, cipolla), unite al trito un’abbondante presa di sale, e cospargete il condimento sulla polpa.

A parte cuocete le mele tagliate a cubetti con burro, zucchero, pinoli e uvetta fino a far caramellare il composto.

Arrotolate il coniglio ben stretto con tutti gli altri ingredienti , sigillando l’involucro con dello spago, a mo’ di arrosto.  Asciugatelo in teglia, aggiungendo il trito di sedano, carote e cipolla

Mettete in forno a 220 gradi per circa 30 minuti, bagnando col vino bianco.  Sfornate e lasciate riposare la carne per almeno 15’.

Aggiungete il composto sul coniglio prima di servire

Tempo di preparazione e cottura: poco più di un’ora

 

in forno a 220 gradi per circa 30 minuti, bagnando col vino bianco.  Sfornate e lasciate riposare la carne per almeno 15’.

Aggiungete il composto sul coniglio prima di servire

Tempo di preparazione e cottura: poco più di un’ora